Router ac o router n – cosa cambia?

‘Ac’ e ‘n’ indicano due diverse modalità di collegamento WiFi, definiscono cioè che tipo di collegamento radio si debba stabilire tra un dispositivo – computer, tablet, ecc. – e il router, che sia stand-alone o che integri invece il modem per il collegamento alla rete internet ADSL o in fibra. Queste modalità non hanno attinenza con la velocità di connessione della linea internet, se non per le considerazioni che vedremo poi.

Due variazioni dello stesso protocollo
‘Ac’ e ‘n’ sono due variazioni del protocollo 802.11 codificato dalla IEEE, un’associazione americana che di fatto stabilisce gli standard nei più diversi campi dell’ingegneria elettronica. Il protocollo 802.11n è stato presentato nel 2008 e utilizza alternativamente due bande di frequenza, quella dei 2,5 GHz (Gigahertz) e quella dei 5 GHz. La sua massima velocità di connessione tra dispositivo e router è di 150 Megabit al secondo (Mbit/s), anche se in teoria può arrivare a 600 Mbit/s.
Il protocollo 802,11ac è stato invece ratificato nel 2013. Utilizza la sola banda dei 5 GHz e permette connessioni fino a circa 900 Mbit/s, pur potendo raggiungere teoricamente una velocità di molto maggiore.Differenze qualitative solo teoriche

Allo stato attuale le differenze tecnologiche dei due standard non si traducono in sensibili differenze nella qualità della connessione tra dispositivo e router.
La banda dei 5 GHz non è affollata di segnali spuri come quella dei 2,5 GHz (per esempio quelli dei cordless) e quindi subisce minori interferenze. Tuttavia la frequenza di 2,5 GHz riesce ad aggirare meglio gli ostacoli presenti in casa e risente meno di un cattivo posizionamento del router. Un collegamento a 2,5 GHz può dunque avere un portata maggiore rispetto a quello a 5 GHz, oppure garantire una qualità migliore di collegamento a parità di distanza. Inoltre con il progressivo abbandono della banda dei 2,5 GHz e l’esponenziale diffusione dei segnali WiFi soprattutto nei centri urbani, nei casi di sovraffollamento può convenire commutare la connessione dal nuovo al vecchio protocollo, così da evitare che il proprio segnale collida con quelli del vicinato.Un collo di bottiglia

In tutta il mondo si stanno diffondendo connessioni internet che possono arrivare al Gigabit al secondo (Gbit/s, 1.000 Megabit): con tali velocità il protocollo ‘n’ è un collo di bottiglia. È vero che la stessa rete internet presenta numerose ‘strettoie’ e che spesso la velocità massima pubblicizzata è raggiungibile solo tra router dell’utente e centrale, ma si tratta di una situazione destinata a migliorare rapidamente. Scegliere ‘ac’, ma conservare ‘n’

Considerando i pro e i contro si può affermare che la soluzione ideale sia quella di un collegamento veloce con protocollo ‘ac’, con il router collocato in posizione ottimale: distante da muri e oggetti metallici, affiancato eventualmente da un secondo router stand-alone (cioè senza modem) WiFi sempre con protocollo ‘ac’ collegato via cavo a quello principale e posto in locali, giardini o terrazzi distanti. Il tutto considerando la possibilità di modificare il protocollo in situazioni difficili, cambio che si ottiene facilmente forzando il router a utilizzare solo quello ‘n’ (la procedura si trova nei manuali di istruzione dei router).

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